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13 Giugno 2022
INFLAZIONE: RINCARI RECORD PER OLIO SEMI (+40%), BURRO (+17%) E PANE FRESCO (+14%) IN MAREMMA, LE FAMIGLIE SI DIFENDONO TRA BUONI SCONTO, DISCOUNT E MERCATI CONTADINI MA UNO SU CINQUE TAGLIA SPESA

Le famiglie maremmane si difendono dalla corsa dell’inflazione e dall’aumenti dei prezzi del carrello della spesa andando a caccia di offerte e buoni sconto nei supermercati (23%), principalmente i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,1% nelle vendite in valore, il più elevato tra tutte le tipologie distributive alimentari, ed acquistando prodotti di stagione ai mercati contadini che tagliano intermediazioni e costi di trasporto (23%). Ma una su cinque (27%) è costretta a ridurre gli acquisti. E’ quello che emerge dal sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sulle strategie adottate dalle famiglie per far fronte agli effetti della guerra sulla spesa. “L’inflazione alimentare al 7,1%, in salita nel mese di magio, che colpisce il carrello della spesa mette a rischio alimentare almeno due mila famiglie del territorio che già oggi si trovano in una condizione di povertà relativa. Di questo passo molte persone non avranno più la capacità minima per accedere ai principali prodotti alimentari e saranno costrette ad acquistare cibo di scarsa qualità e a far ricorso alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari. Più la guerra sarà lunga più questi effetti saranno pesanti per le famiglie”.

Tra i comportamenti virtuosi segnalati a coloro che hanno risposto al sondaggio spicca la riduzione degli sprechi messa in pratica dal 19%. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura – sottolinea Coldiretti Toscana – finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari pro capite. A farsi spazio sulle tavolo sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana o la pappa al pomodoro. Per abbattere i costi attraverso gli acquisti all’ingrosso, il 6% ha deciso invece di rivolgersi ai gruppi di acquisto solidale. 

A sostenere l’accelerazione della crescita dei prezzi oltre all’energia – sottolinea Coldiretti Grosseto - sono gli alimentari cresciuti in media del 7,1% per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dall’olio di semi di girasole che ha subito un impennata in sei mesi della 40% sulla base dei dati dell’Osservatorio Prezzi del Mise per la provincia di Grosseto considerando gli aumenti medi dei prezzi, la pasta di semola di grano duro (19%), il burro (+17%), il pane fresco (14%), petti di pollo (11%), il prosciutto cotto (+6%), la passata di pomodoro (+5%), il latte fresco intero (+1,2%) fino al gelato in vaschetta (+8%). “Tutte le principali voci della spesa alimentare hanno subito aumenti anche consistenti. – analizza Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto – Il dato dell’aumento delle vendite dei discount è il risultato dovuto esclusivamente al caro prezzi con le quantità di prodotti alimentari acquistati che si riducono dello 0,8%. Le borse della spesa delle famiglie sono sempre più leggere ed il portafogli sempre più vuoto”.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa Coldiretti Toscana – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Per Coldiretti Toscana la soluzione sono i “gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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