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26 Marzo 2022
DONNE: UNA IMPRESA SU TRE E’ ROSA IN LUCCHESIA, DAGLI SCAVI ARCHEOLOGI AGLI OLIVI DI MARLIA

Da archeologa a produttrice di olio a Marlia. La pandemia come spartiacque tra due modelli esistenziali per iniziare, insieme al marito e ai tre figli una nuova vita quasi ripartendo da zero. O quasi. E’ la storia di Paola Bordigone, nata a Genova e vissuta a Milano, laureata in lettere antiche, che dopo gli studi universitari alla Cattolica è riuscita a fare il mestiere che aveva sempre sognato sin da bambina inseguendo il mito di Indiana Jones: scavare alla ricerca della storia. E lo ha fatto per un lungo periodo in Turchia ed in Italia prima che il Covid stravolgesse le certezze di tutti. Paola, insieme al marito, appartengono alla generazione della “Great Reseagnition”, la generazione di coloro che hanno deciso di dimettersi volontariamente, e di lasciare un posto di lavoro, spesso fisso e sicuro, per migliorare la qualità del tempo. Un nuovo sogno che hanno trovato sulle colline di Marlia, che Paola conosceva bene, dove i nonni vivevano e producevano olio, vino e coltivavano frutta e verdura per autoconsumo. Una bella realtà che rischiava, dopo la scomparsa della nonna nel 2019, di rimanere abbandonati non potendo sopravvivere in un regime di sola “villeggiatura”.

Paola è una delle aziende nate in tempo di pandemia nella provincia di Lucca dove un’azienda su tre, è guidata da donne. Le imprese rosa sono precisamente 710. A dirlo è Coldiretti Lucca sulla base dei dati della Camera di Commercio. “In un contesto di rallentamento causato dalla pandemia, l’agricoltura lucchese nel complesso ha fatto registrare una piccola crescita anche per merito della dinamicità delle imprese condotto da donne. – spiega Francesca Buonagurelli, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Lucca – E’ uno straordinario segnale di resilienza e di capacità di adattamento delle imprese al femminile che stanno guidando la transizione ecologica nelle campagne consapevoli dei cambiamenti climatici in corso e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza dove conducono quasi un agriturismo su due determinando il nostro primato nazionale. Sono proiettate nel futuro e rappresentano un modello sano, sostenibile, creativo ed etico”.

Molte aspettative sono riposte nel bando di prossima pubblicazione “Più Impresa” a cui Coldiretti ha collaborato, a stretto contatto con Ismea, per estendere alle donne di tutte le età le agevolazioni finora previste solo per i giovani che si affacciavano al mondo dell’agricoltura.  “C’è bisogno di sostenere con strumenti adatti, finanziari e normativi, l’intraprendenza e i talenti femminili nel mondo dell’impresa e in agricoltura: per questo abbiamo sostenuto come Coldiretti Donne Impresa una modifica al requisito di accesso alle agevolazioni che riflettesse in modo più veritiero la realtà delle imprese agricole femminili. – spiega la Buonagurelli - La misura “Più Impresa” prevede infatti che per le imprese agricole a prevalente o totale partecipazione femminile costituite in forma societaria non sia più richiesto il requisito della metà numerica dei soci, bensì solo quello di essere composte, per oltre la metà delle quote di partecipazione, da donne”.

In questo modo, secondo Donne Impresa Coldiretti, si punta a raggiungere ancora più imprenditrici agricole, donne che spesso insieme ai loro mariti o familiari guidano da anni aziende dinamiche e innovative ma che hanno bisogno di aiuti per superare gli ostacoli che ancora frenano uno sviluppo più ambizioso in termini di innovazione tecnologica. “La nostra organizzazione – conclude la Responsabile Donne Impresa – i nostri uffici ed i nostri tecnici sono a disposizione per fornire tutte le informazioni alle imprese che attive e per quelle che vorrebbero nascere. C’è ancora molto spazio per crescere”.

Uno spazio che per “La Madonnina”, così si chiama l’azienda di Paola Bordigone, ha il significato della svolta. “Proprio quel fine settimana del 20 febbraio 2020, quando è esploso il dramma del Covid, noi eravamo qui per frequentare un corso formativo. – spiega Paola che ha raccontato la sua esperienza in occasione del focus dell’8 marzo a Firenze di Donne Impresa - Avevamo già da un anno programmato il nostro trasferimento previsto per agosto dello stesso anno e a Milano gli scatoloni erano già pronti. In realtà, essendoci fermati qui in conseguenza alla chiusura fino ai primi di giugno, abbiamo avuto modo di vivere quel terribile periodo in questo luogo, sperimentando ancor di più la fortuna di una autosussistenza con i prodotti della nostra terra, mentre nelle grandi città si verificavano enormi difficoltà logistiche dovute alla necessità di approvvigionamento. Il nostro progetto risaliva a parecchi anni fa e aveva radici profonde. È stata, dunque, una coincidenza più che altro per il momento storico che ha ancor più confermato l’enorme valore di questa nuova antica qualità di vita. Io ho interrotto la professione di archeologa, mio marito ha fatto altrettanto. Oggi non baratteremo una vita diversa con questa. Viviamo a stretto contatto con la natura, con la casa dei miei nonni; la nostra qualità della vita è migliorata”. L’azienda di Paola produce olio ed aderisce alla rete di Campagna Amica. Tutti i giovedì la trovate al mercato di Piazzale Verdi a Lucca.

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