Anna Boschi confermata alla presidenza dei Senior di Coldiretti. 79 anni, la Boschi è un’imprenditrice agricola in pensione di Montecarlo che continua a collaborare nell’azienda di famiglia. Vice presidente è stato nominato Luca Bevilacqua. Il nuovo consiglio direttivo è invece formato Mario Giorgi, Maria Luisa Viviani, Paolo Bertolucci, Alvaro Pardini, Gabriella Barsottelli, Michele Dinucci, Tebaldo Luigi Romei, Lino Mannelli, Liliana Cappelli, Nadia Taddei oltre che dalla Presidente Boschi e dal vice presidente Bevilacqua.
E’ il risultato dell’assemblea provinciale di Federpensionati che si è tenuta a Lucca alla presenza del presidente provinciale, Andrea Elmi, del direttore provinciale, Francesco Cianciulli e del segretario del movimento, Ilaria Torcigliani. Tre i punti nell’agenda della Boschi: “continuare a tenere alta l’attenzione sulle criticità della sanità pubblica nelle aree marginali e montane, chiaro il riferimento alla Garfagnana e Media Valle, dove la presenza degli anziani è statisticamente più numerosa e dove devono essere potenziati i servizi di assistenza alla persona. La sanità si è allontanata dai paesi di montagna. Senza servizi adeguati le nostre belle montagne, i nostri borghi, soprattutto in Lunigiana, rischiano la desertificazione”. Il secondo obiettivo di mandato è favorire gli incontri e la condivisione delle esperienze e valori tra le persone, ripartendo proprio dalla riscoperta o scoperta del territorio tramite momenti conviviali: “la pensione non significa la fine della nostra vita sociale, ma un nuovo inizio. Organizzeremo escursioni e gite sul territorio per favorire gli incontri tra le persone. – ha anticipato la Presidente di Federpensionati - Uniremo il viaggio, alla conoscenza del territorio, al buon cibo e allo stare insieme”. Infine un tema di “attualità”: il cibo sintetico. “La nostra generazione deve farsi portavoce di questa battaglia. – ha detto la Boschi – Il cibo in provetta non deve arrivare sulle nostre tavole. Saremo al fianco dei giovani”.
Sono quasi 300 gli agricoltori che andranno nei prossimi due-tre anni ma che continueranno, come spesso accade, a lavorare la terra o allevare animali per via di quel legame che va oltre l’età della pensione. L’agricoltura è, infatti, il settore che rappresenta un modello di come gli anziani possano continuare a svolgere un ruolo attivo nel sistema economico e nella società. “Preservano e trasmettono le tradizioni, sono le migliori sentinelle dei borghi dove nascono le nostre eccellenze agroalimentari e rappresentano anche un valido supporto economico per le famiglie, soprattutto in questi tempi di crisi per il caro spesa. – spiega il Presidente provinciale, Andrea Elmi - Non costituiscono dunque un costo, ma contribuiscono alla produzione della ricchezza. E sono indispensabili poi per passare il testimone, insieme all’esperienza e alla conoscenza, alle nuove generazioni”.