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9 Settembre 2024
MALTEMPO: GRANDINE SU VERDURE IN CAMPO E SERRE DANNEGGIATE, LA “SUPERCELLA” COLPISCE LE AZIENDE AGRICOLE DELLA VERSILIA

Serre come se fossero state “mitragliate” e verdure in campo completamente distrutte dalla grandine. La supercella temporalesca che ha colpito la Versilia nella giornata di domenica 8 settembre, e con particolare violenza nella zona tra Pietrasanta e Capezzano Pianore, in quest’area sono caduti qualcosa come 100 mm di pioggia in 24 ore, ha provocato danni sia alle colture che alle strutture agricole. Pochi minuti hanno spazzato via mesi di lavoro insieme a sacrifici ed investimenti. A fornire un primo monitoraggio delle conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla regione nelle scorse ore è Coldiretti Lucca.

La grandine ha piegato e spezzato decine di ettari coltivati a zucchine ed insalata, verdure di stagione pronte per la vendita, e compromesso le produzioni autunnali che erano appena state messe a dimora. Rovinate anche interi campi di zucche destinati alla festa di Halloween, una produzione che in questi anni molte aziende agricole sono riuscite a valorizzare anche come ornamento. In queste condizioni difficilmente potranno essere commercializzate. I danni più pesanti sono alle coperture delle serre: i chicchi, grandi anche 8 centimetri, hanno passato da parte a parte le coperture creando un danno permanente che solo la loro sostituzione può risolvere. Il vento, che ha soffiato ad oltre 100 km/h, ha strappato le coperture di alcune strutture.

“L’agricoltura si fa sotto il cielo e siamo quindi consapevoli dei rischi che ne derivano. Il moltiplicarsi degli eventi estremi priva le aziende agricole delle primarie fonti di sostegno e di sopravvivenza portandole al progressivo abbandono delle nostre campagne. E questo è un altro rischio che investe tutta la collettività. – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – L’impatto dei cambiamenti climatici ha ridotto, dal 2019 ad oggi, di un quinto la produzione agricola regionale. Sono una minaccia impellente per la nostra capacità di produrre cibo e per tutta la filiera agroalimentare. Il bilancio è ancora una volta pesante”.

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