Inaspettata quanto copiosa. La pioggia dell’ultimo weekend ferisce l’agricoltura lucchese. Partita la conta dei danni. Alberi da frutto ko. Numerosi i campi allagati.
Se da un lato per vigne e uliveti il disagio è stato contenuto – non sono ancora nella fase di maturazione – per le aziende orticole e frutticole della piana, in particolare, nel Comune di Capannori, Porcari, Lucca ed anche in Versilia, i danni sono stati parecchi. Segnalazioni di raccolti “bruciati”, semine perse e coltivazioni frutticole rovinate dalla pioggia stanno congestionando, in queste ultime ore, gli uffici della Coldiretti Provinciale alle prese con situazioni di panico e di sgomento.
Secondo la principale organizzazione agricola “intere colture orticole in pieno campo sono andate perdute, ma anche la campagna di raccolta dei foraggi per la zootecnia ha avuto danni irreparabili con la perdita del prodotto già pronto per la raccolta. Purtroppo – spiega Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti - si segnalano anche danni abbastanza consistenti alle colture ortofrutticole come pesche, albicocche e ciliegie. L’eccessivo assorbimento d’acqua sta “scoppiando” i frutti e dando origine a fenomeni di marciume che abbattono il prezzo del prodotto sul mercato”.
Dopo una primavera che si classifica come la più fredda degli ultimi cinque anni c
on precipitazioni che sono state il 12% superiori alla media di riferimento, dovrebbe però essere scongiurato il rischio di siccità estiva che aveva tenuto, lo scorso anno, l’agricoltura con il fiato sospeso. Le abbondanti precipitazioni hanno avuto infatti, un effetto generalmente positivo sullo stato di accumulo di risorsa idrica nel suolo che è importante per l'estate quando le colture hanno bisogno di acqua per crescere. “L'andamento meteorologico, ha però provocato disagi e danni nelle campagne a causa delle temperature rigide registrate e degli eventi precipitativi violenti anche accompagnati da grandine – precisa Coldiretti - Si tratta degli effetti provocati dai cambiamenti climatici in atto che si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi e dai continui sfasamenti stagionali. I forti temporali, soprattutto con precipitazioni intense, provocano danni poiché – conclude l’organizzazione - i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi su un territorio come quello nazionale dove il 70% dei Comuni si trova su un territorio considerato a rischio idrogeologico”.
22 Giugno 2010
MALTEMPO: AL VIA LA CONTA DEI DANNI, ORTAGGI, FRUTTA E FIENO KO