10 passi (contati) dalla stalla al bicchiere. Più corta di cosi! E’ la filiera del latte dell’azienda agricola di Iacopetti Vincenzo, giovane allevatore (36 anni) di Pieve S. Paolo, a Capannori, che per affrontare la crisi, e garantire continuità all’attività di famiglia, ha deciso di investire, di tasca propria e senza nessuna forma di contributo, sulla vendita diretta di latte sfuso attraverso uno degli ormai famosissimi distributori del latte self-service (o milk slot machine).
Una formula di vendita che ha dimostrato, come più volte sottolineato dalla Coldiretti Provinciale che sulla filiera corta ha basato gran parte della sua attività e parte del futuro del sistema agroalimentare, la capacità di riavvicinare le famiglie e il consumatore tipo alla qualità delle produzioni, e soprattutto, ai prodotti locali e di stagione.
Già 10 i distributori installati in Provincia di Lucca come riporta anche il sito ufficiale www.milkmaps.com: un record in Toscana dove sono presenti, complessivamente, 43 distributori. Sono invece oltre mille i litri di latte venduti ogni giorno – oltre 8 mila settimanali –riportando così nelle case del consumatore il profumo ed il sapore del vero puro latte ad un prezzo giusto ed equo. Ogni litro di latte costa solo 1 euro. Fino al 40% in meno rispetto al latte acquistato nella grande distribuzione.
“Un progetto – spiega Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti – che sta sempre più riscuotendo successo tra i lucchesi. In Provincia di Lucca, grazie alla tradizione di allevatori presenti da generazioni, il latte bovino sfuso è una realtà importante che permette alle aziende di produrre reddito, viste anche le continue sfide con le cooperative del latte che tendono ad abbassare sempre di più il prezzo di acquisto. L’azienda agricola torna ad essere protagonista del suo destino”.
In realtà l’esempio dell’azienda di Iacopetti è una anomalia originale nel panorama provinciale. La stalla e le mucche (tutte di razza Frisona e Bruna) si trovano a pochissimi passi dal distributore del latte installato all’interno dell’azienda proprio sulla strada. “Dalla mucca al bicchiere – spiega Iacopetti – il mio latte è controllato al 100%, ed è indicato per i bambini. Il segreto? Le mie mucche sono alimentate con orzo, erba medica e fieno naturale, e le tratto come se fossero mie figlie. Posso rifornire il distributore più volte il giorno, e con latte sempre freschissimo grazie alla vicinanza”.
Aperto dalle 7,30 alle 22,30 per evitare “atti di vandalismo”, il distributore è stato inaugurato alcune settimane fa ma sono già decine le persone ogni giorno che si fermano per comprarsi “il litro di latte”: “Da 40 a 50 litri ogni giorno – spiega Iacopetti – ma l’obiettivo è quello di incrementare progressivamente. Per ora sono soddisfatto”.
Ma distributori di latte sfuso significa anche zootecnia e agricoltura, un settore che in Provincia di Lucca conta, nonostante le difficoltà diffuse e una riduzione in termini di capi annuale dell’8% circa, quasi 800 allevamenti (tra bovini da latte e da carne) e oltre 5600 capi (dati Associazione Provinciale Allevatori). “La filiera corta non è una risorsa importante solo per il consumatore – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – soprattutto per gli allevamenti e per le aziende agricole che possono avere, dalla vendita diretta, un’integrazione al loro reddito. Allevamento significa presidio e conservazione del territorio, qualità delle produzioni e provenienza certa. E’ il volto vero dell’agricoltura lucchese e toscana”.
3 Febbraio 2011
LATTE: LATTE ALLA SPINA, 10 PASSI DALLA STALLA AL BICCHIERE