Operosi lombrichi per fertilizzare terreni affaticati e coloratissime carpe Koi per nutrire l’acqua necessaria per coltivare insalate ed ortaggi particolari come il basilico shiso o il cavolo pak-choi destinate ai ristoranti ed hotel Vip della Versilia. L’idea è di Luca Salvatori, ex cuoco che stufo della sua routine tra fornelli e brigate ha scelto alla soglia dei quarant’anni di cambiare radicalmente vita per coltivare il suo sogno di un’agricoltura sostenibile, naturale, intelligente e rispettosa dell’ambiente. La sua azienda, la “Biodinamica Mediterranea”, che si trova a Pietrasanta, è oggi una delle esperienze più innovative ed incredibili nel campo dell’agricoltura idroponica ed acquaponico. “Agricoltura idroponica, acquaponica, vertical farming (o skyfarming) ed altre tecniche innovative di coltivazione e produzione di cibo ad impatto zero rappresentano nuove frontiere con potenzialità enormi e sempre più aderenti ai bisogni di consumatori consapevoli e maturi. I vantaggi sono innumerevoli: sostenibilità ambientale, risparmio dell’acqua fino al 90%, più produzione e meno consumo di suolo. – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – La nostra agricoltura è oggi la più green d’Europa”.
I più grandi alleati della “Biodinamica Mediterranea” (associata Coldiretti) sono lombrichi e pesci. Con l’humus di lombrico Luca è riuscito a rivitalizzare i terreni di via Pisanica rendendoli generosi e produttivi, con tredici pesci (carpe Koi) e sfruttando la tecnica acquaponica riesce invece a produrre migliaia di piante di insalata all’anno. “Prima di arrivare fino qui ho fatto tre anni di test in un piccolo orto che ho affittato. – racconta Luca – Dietro questa azienda c’è studio, passione ma ci sono anche errori. Punto su stagionalità, qualità e sostenibilità”.
I suoi prodotti vanno a ruba tra casalinghe e famiglie che arrivano fino in via Pisanica per acquistarli direttamente e sempre di più tra ristoranti ed hotel. “Produciamo alcune varietà di ortaggi ed agrumi molto particolari che ben si sposano con la cucina contemporanea. – spiega ancora – La richiesta di basilico shiso così come di cavalo pak-choi, fiori eduli e varietà selvatiche è in crescita. Sto provando anche a coltivare altre varietà seguendo quelle che sono precise richieste degli chef”.
Lo sviluppo della lombricoltura per la produzione “in casa” di concime naturale è stata la chiave per dare una prospettiva all’azienda. I lombrichi ingeriscono i rifiuti organici come scarti alimentari e letami trasformandoli in humus che viene poi utilizzato per concimare i terreni. “I lombrichi – racconta - ci hanno permesso di ri-fertilizzare il terreno. Gli ortaggi vengono piantati direttamente in un terreno già ricco di tutte le proprietà di cui hanno bisogno per crescere forti. Coccinelle ed insetti buoni ci danno una grande mano contribuendo a mangiare i parassiti che attaccano le piante. Abbiamo creato un equilibrio dove tutto è vivo e dove la natura detta le regole. Produciamo con coscienza e consapevolezza, con rispetto e passione”.
Il pezzo forte dell’azienda è l’impianto di acquaponica, l’unico presente in Versilia: “13 carpe Koi fanno crescere 800 piante di insalata a ciclo. I pesci fertilizzano l’acqua in maniera naturale. L’acqua arriva agli impianti di coltivazione ed alimenta le radici delle piante costantemente. - spiega ancora – E’ un’agricoltura che non produce inquinamento e che riduce il consumo di acqua del 90% attraverso un circuito di filtri e riciclo. Nella mia azienda non vien buttato via ma tutto viene restituito al terreno”.