Dai Piani Integrati di Filiera una spinta all’agricoltura sana e local che rispetta il consumatore e la tracciabilità dei prodotti. Ma anche un sostegno all’occupazione soprattutto dei giovani che si sono riaffacciati con convinzione nella campagna anche in provincia di Lucca: sono 257 le imprese under 35 a livello territoriale, i26% in più rispetto al 2014. Giusto parlare di exploit. A confermare l’inversione di tendenza che parte anche dalla filiera corta e da una nuova classe di imprenditori agricoli social e connessi con il mondo è Coldiretti Lucca sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio di Lucca in occasione della presentazione del progetto “Gira” per la piana lucchese che coinvolge 31 soggetti tra produttori, trasformatori ed allevatori per un totale di 5 milioni di euro di cui 2,2 milioni di contributi regionali. Tra i sostenitori dei progetti di filiera corta, Coldiretti è stata la prima in Italia a tornare a parlare e concretizzare il km zero partendo dal rapporto diretto tra produttore e consumatore attraverso mercati ed il progetto di Campagna Amica. Ed i giovani, in questo percorso, sono sempre stati protagonisti. “I piani integrati di filiera rappresentano quel salto di qualità che fino ad oggi è mancato all’agricoltura che sta vivendo una fase importante di investimenti e di sviluppo. – analizza Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – Il progetto capannorese ha analizzato le fragilità della filiera, intercettato i soggetti e li ha messi in rete con lo scopo di dare nuovo vigore ad un settore, come quello della cerealicoltura e gli allevamenti, che stanno soffrendo l’impossibilità di aggredire il mercato con prodotti aderenti alle esigenze dei consumatori insieme ad una frammentarietà molto diffusa. Le imprese agricole sono piccole realtà che non sempre hanno capacità di investimento per ammodernarsi ed inseguire il mercato. Questo piano crea i presupposti, e li mette in fila, per una filiera forte, consolidata e con prospettive interessanti”.