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26 Luglio 2021
Furti: quotazione pungitopo alle stelle, i ladri all’assalto del distretto della Piana di Lucca

E’ nuovamente allarme furti nella piana di Lucca. Le quotazioni alle stelle del pungitopo (ruscus aculeatus) che in questo periodo ha raggiunto quotazioni molto elevate è tornata ad essere l’oggetto del desiderio di bande di ladri che negli scorsi giorni, in piena notte, sono tornati a colpire nella zona di San Colombano, nel capannorese (Lu) dove è concentrata una parte importante della produzione ornamentale a livello provinciale. A denunciare l’episodio è Coldiretti preoccupata per questo nuovo furto che punta a produzioni di grande valore commerciale destinate al mercato nero e alla rivendita su altre “piazze”. “Quello dei furti nelle campagne – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – non è certo un fenomeno nuovo. La situazione di disagio in cui si trova una fetta crescente della popolazione a causa anche del Covid hanno amplificato questi episodi. Le condizioni di isolamento di queste aziende, lontano dalla abitazioni e prive di recinzioni, hanno facilitato il raid. Ma in questo caso non si troviamo di fronte a ladri di polli ma ad una banda organizzata che minuta di tosa siepi elettrico, quindi meno rumorosa, è intrufolata nei terreni di un’azienda agricola nel cuore della campagna con la sola luce della Luna a favore decapitando quasi 200 metri di produzione di ruscus. Gli steli sono stati tagliati alla base e probabilmente, così come da ricostruzione, caricati su un mezzo. Oltre al danno immediato, anche un danno legato alla ricrescita di questa particolare pianta molto pregiata e ricercata. Per almeno un paio di anni la produzione di questa parte di terreno sarà annullata”.

I furti ai danni di coltivatori e aziende agricole rappresentano una tendenza che negli ultimi anni sta registrando una crescita preoccupante come ha chiaramente evidenziato anche l’ultimo rapporto sui crimini agroalimentari elaborato da Coldiretti e Eurispes. I bersagli dei furti sono tutti quelli pensabili: trattori, abigeato (furto di bestiame), alberi da frutto appena messi a dimora, razzie di frutta e verdura (dai magazzini, ma anche direttamente dagli alberi), prodotti fitosanitari, attrezzature, carburante e rame. In pratica tutto ciò che è possibile rubare.

Nella Piana di Lucca non è la prima volta che il ruscus è finito nel mirino dei ladri. Era già accaduto nel 2018 poco prima del periodo di Natale, momento dell’anno in cui il ruscus viene pagato a peso d’oro. L’andamento climatico ha inciso sulle quotazioni del ruscus che oggi viene venduto ad una media chilo tra gli 8,5 ed i 9,5 euro contro una media di 6,50-7,00 euro. “L’azienda ha già fatto denuncia. – fa sapere Elmi – E sta valutando, anche a causa delle particolari condizioni in cui si trova, in una zona isolata, l’impiego di tecnologia per proteggere i terreni da questi fenomeni”. Tutte strategie che non posso fare a meno di un rafforzamento del controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine, in tutti i passaggi della filiera e dalla creazione di una rete di collaborazione fra produttori agricoli e fra questi e le forze dell’ordine.

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