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8 Febbraio 2010
FLOROVIVAISMO: TASSA GASOLIO, AZIENDE SUL PIEDE

Tassa (accisa) sul gasolio: aziende florovivaistiche sul piede di guerra. A rischio serrata le realtà storiche del florovivaismo della Versilia; uno dei comparti agricoli più importanti e storici d’Italia. Tra i 20 e i 200 mila euro, a seconda della dimensione dell’azienda, il costo fiscale (tra il 22 e il 25%) determinato dalla sospensione “inaspettata” comunicata dalla circolare dell’Agenzia delle Dogane il 3 novembre.
Non ce la facciamo più. E’ necessario riportare l’accisa a zero”: questa la comune lamentela degli operatori del comitato durante l’incontro promosso dalla Coldiretti Provinciale per trovare una linea collettiva insieme al Consorzio “Toscana Produce” da presentare al Governo. Fuori dalla Finanziaria 2010, l’accisa sarà un costo anche nell’anno appena iniziato a meno di ripensamenti.  Aumentati del 10%, nel 2009, anche i costi di produzione schizzati su a causa della fredda stagione che ha costretto gli operatori del florovivaismo ma anche dell’orto-frutticolo, a tenere accesi i riscaldamenti nelle serre per un periodo più lungo rispetto al passato. C’è già chi ha smesso di produrre, e chi sta meditando di farlo. “La situazione sta diventando esplosiva – spiega Maurizio Del Chiaro, Referente per la Versilia di Coldiretti – i segnali che arrivano dal mondo agricolo sono molto preoccupanti. Ci sono aziende che sono state costrette a chiudere serre e a rivedere l’organico, alcune che rischiano addirittura di chiudere la produzione. Stiamo parlando di aziende storiche e di centinaia di famiglie”. A fare i conti ci ha pensato il Consorzio “Toscana Produce” alleato dell’organizzazione agricola in questa battaglia: “L’accisa corrisponde a circa 1 centesimo per ogni litro di gasolio – spiega Marzo Carmazzi, Presidente del Consorzio – un’azienda di medie dimensioni consuma da 150 a 200 mila litri a stagione: tra i 15 e i 20 mila euro. Ma ci sono anche aziende che ne consumato due milioni e pagano fino a 200 mila euro di accise. Il problema è che la tassa sul gasolio è stata riattivata, dopo anni ed anni in cui era pari a zero, nel bel mezzo della stagione; a giochi fatti. Questa ci ha danneggiato perché non abbiamo potuto prevedere i costi aggiuntivi e ritoccare i costi di vendita. E’ stata una mazzata”. Ora l’altro rischio è quello di fermare le produzioni: sarebbe un danno incalcolabile. “Guai a smettere di produrre – spiega ancora Carmazzi – il rischio è di perdere quote di mercato e clienti. Dobbiamo stringere i denti”. Tra gli attivisti anti-accise Francesco Tomei, agricoltore e referente per Coldiretti – svela il malumore della zone di Torre del Lago dove sono presenti una buona fetta del potenziale orto-florovivaistico della Versilia. “La situazione è al limite – ammette – le accise stanno incidendo in modo devastante sul futuro del nostro settore. Di questo passo le piccole aziende chiuderanno”.
La strategia è, dopo l’incontro, quella di interagire con il Governo, attraverso Coldiretti, per chiedere di ristabilire l’agevolazione, e di riportarla al minimo. “Siamo preoccupati – conclude Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti – le aziende della Versilia si trovano in una situazione limite. E’ necessario che il Governo adotti i provvedimenti adeguati per salvare la competitività di questo settore, importante per l Versilia, che in questi anni ha subito troppi gravi colpi”.

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