Florovivaismo “fiore” all’occhiello della Versilia. E tra i principali poli a livello nazionale per qualità e produzioni. Nonostante la crisi internazionale, l’enorme volume di adempimenti, regole e controlli periodici, e la difficile partita sulla leadership nazionale che richiede investimenti e innovazione, la Versilia si conferma nel 2010 uno dei principali poli produttivi di fiori recisi e in vaso con produzioni al top di poinsettia (Stella di Natale) con circa 5 milioni di esemplari, lilium con 6 milioni e calla con 2 milioni. In crescita nel 2010 (+10%) anche la produzione dei crisantemi con oltre 4,5 milioni di steli e circa 1 milione di piante. Ma fiori e piante in Versilia significano anche occupazione con oltre 9000 addetti tra diretti (circa 3500) e indiretti (circa 5500) e 400 aziende specializzate distribuite tra Camaiore e Torre del Lago. Al fianco di realtà storiche, frutto di generazioni cresciute tra serre, profumi e colori, ecco come anche i giovani scelgono, un po’ per necessità, un po’ per passione, il ciclo bucolico delle stagioni agli snervanti ritmi della quotidianità favoriti dalle misure del Piano di Sviluppo Rurale e dagli incentivi ai nuovi insediamenti.
E’ il quadro dipinto dalla Coldiretti Provinciale nell’anno forse più difficile della recente storia del settore eroso dalla questione delle accise sul gasolio da tempo nel mirino delle imprese; un quadro che marca, dati alla mano, l’importanza strategica, economica, sociale ed ambientale del florovivaismo per tutta la Versilia. “Un settore – come ricorda Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti – che garantisce reddito e futuro a migliaia di famiglie e proietta il nostro territorio verso il domani con ottimismo. Fiori e piante non significano solo fatturato e produzioni, ma storia e un legame con il territorio che ci riporta indietro nei secoli. Significa innovazione e processi di produzione a basso impatto ambientale. La Versilia dei fiori e delle piante non è più quella di 50 anni fa. Questa è la nostra Green Economy”.
E’ una storia a parte, e in controtendenza, quella dell’agricoltura che di fronte alla crisi economica ed occupazione sta riconquistando, anche grazie al progetto di una filiera corta tutta italiana (vedi Mercati di Campagna Amica e vendita diretta), un ruolo di primo piano nello scacchiere economico. “Oggi agricoltura significa risorsa – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti - E’ per certi versi un settore inesplorato a cui sempre più persone stanno tornando a guardare con interesse. La dimostrazione sono i tanti giovani che hanno deciso di rilevare le aziende di famiglia o di aprirne addirittura di nuove investendo così sul territorio e sulla sua manutenzione e tutela”.
L’altro dato evidenziato dall’organizzazione agricola è legato alla sostenibilità delle produzioni. Secondo i dati Arpat in Versilia, al fianco di una politica votata alle energie rinnovabili (pannelli solari, gpl e metano per alimentare i bruciatori), si usa la minor quantità di fitofarmaci della Toscana. La proporzione statistica è 1 a 10. “Purtroppo – spiega ancora la Pierotti – l’agricoltura, ed in particolare il florovivaismo in questi mesi è stato al centro di un vero e proprio fuoco incrociato. In Versilia si fa un uso minimo di fitofarmaci e pesticidi, e tanto meno si praticano produzioni dannose per l’ambiente. Chi fa agricoltura è prima di tutto attendo all’ambiente e alla sua salute. La statistica, incentrata su un campionario di venditori autorizzati, mette in risalto un dato incontrovertibile: in Provincia di Lucca i fitofarmaci non sono ben visti. Questo è un altro primato tutto versiliese”.
Ma se da un lato c’è una voglia matta di tornare ai campi e alle serre dall’altro ci sono dati contrastanti come quelli relativi allo stato dell’ambiente (dati Provincia di Lucca): le superfici agricole, negli ultimi 20 anni, sono calate del 35% a discapito di abitazioni e centri abitati. “E’ un altro dato su cui lavoreremo nei prossimi mesi e su cui riflettere tutti insieme – anticipa Ciarrocchi – non possiamo precludere lo sviluppo di un territorio per fare posto a case e palazzi. Bisogna essere in grado di scegliere il futuro, e il presente del florovivaismo versiliese è nel bel mezzo della stagione”.
30 Dicembre 2010
FLOROVIVAISMO: 9000 ADDETTI E 400 AZIENDE, FIORI E PIANTE GREEN ECONOMY DELLA VERSILIA