Prodotti tipici e di qualità, ricette originali e della tradizione, cuochi ed esperti di gastronomia, degustazioni gratuite e naturalmente la filiera corta. Sono questi gli “Aperitivi medicei. Assaggi di Toscana”, il ciclo di talk show all’aperto ospitati all’ombra del magnifico Palazzo Medicea di Seravezza, nel cuore della Versilia storica, in programma ogni martedì di luglio ed agosto. A parlare, e degustare, in una sorta di percorso attraverso i cinque sensi, ma anche la poesia e la storia, da giornalisti, chef, enogastronauti, opinion-leader, produttori agricoli e ristoratori. Tra gli ospiti anche Beppe Bigazzi e il cuoco stellato Michelin Franco Breschi che hanno aperto gli aperitivi. Conduce gli appuntamenti Fabrizio Diolaiuti.
Un ciclo di appuntamenti che per la prima volta hanno in Coldiretti, la principale organizzazione agricola del territorio (info su www.lucca.coldiretti.it), uno dei principali partner insieme ad altri importanti attori come il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp, Toscana Miele e il Consorzio Agrario di Pisa, oltre ad aziende specializzate del calibro dell’azienda agricola Carmazzi e Bontà della Garfagnana. Prossimo appuntamento martedì 2 agosto (dalle 18,30. Ingresso gratuito) con le “Bruschette di fagioli” con ospiti Carlo Coletti (Bontà della Garfagnana), Maurizio Carnicelli (Macelleria Carnicelli Querceta), Fabio Norcia (Medico Nutrizionista), Fabiana Fiorani (curatrice del libro: Salvaguardia della Biodiversità in Garfagnana). “Uno strumento di promozione – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – che punta a valorizzare e promuovere, attraverso anche la costruzione di piatti in diretta, i suggerimenti ed i consigli di importanti protagonisti della cucina e dell’enogastronomia italiana, i prodotti locali ed un consumo consapevole. Ma prima di ogni altra cosa il nostro progetto per una filiera corta che trova concretezza direttamente in cucina e nelle ricette che, di volta in volta, vengono presentate”.
Ed è proprio questa la ragione che ha spinto Coldiretti a sostenere il progetto dei talk show calati in un contesto storico. “Dal campo alla tavola – conclude Ciarrocchi – la filiera corta passa dalla cucina”.

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