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11 Luglio 2011
BATTERIO KILLER: STOP ALLA PSICOSI CON IL PINZIMONIO DELLA SALUTE, A CAMAIORE L’INIZIATIVA ANTIPANICO

Carote, sedano, pomodoro e naturalmente il cetriolo, un filo d’olio e un pizzico di sale. La psicosi batterio E. coli (o Escherichia coli) si combatte anche con la semplicità di un piatto della tradizione nazionale semplice, “povero” eppure così buono da essere irresistibile. I produttori toscani di ortaggi dicono no alla psicosi offrendo in Piazza Romboni, nel Comune di Camaiore, il pinzimonio della salute. Ed è un successo!
Quale occasione migliore se non uno dei 60 mercati di Campagna Amica promossi da Coldiretti in Toscana, in piazze e centri storici, per incontrare il consumatore e rassicurarlo che “non c’è nulla da temere” e che l’allarme batterio killer lanciato in queste settimane, “non riguarda i prodotti italiani, tanto meno i prodotti della terra toscani”.
Un messaggio che è arrivato, forte e chiaro come era nelle intenzioni di Coldiretti, a decine di clienti dell’appuntamento settimanale del mercato esclusivo degli agricoltori. Testimonial dell’iniziativa il Sindaco del Comune di Camaiore, Giampaolo Bertola che insieme al Direttore, Francesco Ciarrocchi e al Presidente dell’Agrimercato Interprovinciale Lucca e Massa Carrara, Mauro Dalle Mura (nella foto).
Un’iniziativa mirata a sensibilizzare il consumatore confuso e stordito dal tam tam mediatico che ha portato al crollo dei consumi, in particolare nella grande distribuzione, dei cetrioli (intorno al 75%) e degli altri ortaggi (circa 20%), provocando un danno economico alle aziende specializzate in orticoltura.
“Un crollo – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – che non abbiamo avvertito nei nostri mercati di Campagna Amica a dimostrazione che il nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana è una garanzia per il consumatore. I nostri prodotti non sono solo convenienti grazie alla filiera corta, sono sicuri perché prodotti da aziende locali e da imprenditori agricoli che ci mettono la faccia ogni giorno”.
Non è un caso se l’iniziative si è tenuta in uno dei mercati degli agricoltori (o farmers market): “Se non qui dove? – conclude Ciarrocchi – qui abbiamo la possibilità di incontrare, parlare e raccontare al consumatore i pregi delle produzioni locali, la loro storia, dove e come sono prodotti. I nostri ortaggi sono sani, sicuri e locali: non hanno nulla da temere”.

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