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26 Febbraio 2011
AGRICOLTURA: FURTI DI RAME NELLE AZIENDE, COLDIRETTI PREOCCUPATA ESCALATION

Escalation di furti di tubi di rame nelle aziende florovivaistiche della Versilia. Iniziato un paio di mesi fa, il fenomeno dei furti di rame ha già investito una decina di aziende tra la Migliarina e Lido di Camaiore, provocando decine di migliaia di euro di danni alle produzioni in serra.
Anche l’agricoltura diventa così un bersaglio dei ladri di rame che sfruttano la notte per intrufolarsi dentro le serre e sradicare i tubi cavi (circa 1 centimetro di diametro) che partono dal deposito del gasolio per alimentare i bruciatori che riscaldano le serre. Furti che preoccupano la Coldiretti Provinciale che ha ricevuto, in particolar modo nell’ultima settimana, numerose segnalazione di aziende derubate, e che ora chiede un maggiore pattugliamento delle zone interessate per evitare nuovi casi. L’ultimo, in ordine cronologico, la notte tra giovedì e venerdì, a Lido di Camaiore: 2 mila metri di serra a lilium completamente “cotti”. “Non è il rame la nostra preoccupazione – spiega Cristiano Genovali, Vice Presidente Coldiretti Provinciale – ma i danni che ne conseguono. Staccare l’alimentazione delle serre, il calore, significa rovinare le produzioni. Un danno da qualche centinaia di euro si trasforma in un danno da decine di migliaia di euro che compromette il lavoro e la stessa sopravvivenza dell’azienda, in particolar modo di questi tempi già difficili. Le produzioni senza l’adeguato apporto di calore marciscono, e così è stato dove si sono verificati i furti”.
Furti che si sono intensificati nelle ultime settimane in concomitanza con l’aumento progressivo del prezzo del rame sul mercato, e che toccano, quasi ogni giorno, anche imprese, fabbriche e le stesse linee ferroviarie. Utilizzato per realizzare materiale elettrico, tubature, ma anche nelle telecomunicazioni, rubinetteria, edilizia, trasporti, le applicazioni del metallo rosso sono infinite ma a differenza degli impieghi in questi settori, i tubi cavi utilizzati per riscaldare le serre sono “atipici” e ben riconoscibili. “Si tratta di tubi – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – riconoscibili perché pensati appositamente per l’agricoltura e per questo sistema di riscaldamento. La produzione in serra è già molto costosa per conto suo a causa del prezzo del gasolio che ha fatto lievitare i costi di produzione, ma oltre al danno anche la beffa di non raccogliere nulla. E’ necessario, e mi rivolgo alle forze dell’ordine del territorio, intensificare i controlli anche nelle zone agricole. Siamo diventati un bersaglio dei ladri di rame”.

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