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7 Marzo 2024
8 MARZO: NON VADO A LAVORARE IN BANCA E MI COMPRO IL GREGGE, LA STORIA DI MARIANGELA PIREDDA

Mariangela ha detto no al lavoro in banca, ad un contratto a tempo indeterminato, ad uno bello stipendio e molti altri benefit. Ma dietro ad una scrivania non sarebbe stata felice. “Mio padre, allevatore, ha tentato di scoraggiarmi. Mi diceva: lascia perdere. E’ troppo sacrificio. Oggi è orgoglioso della mia scelta”: racconta Mariangela Piredda, 30 anni, che a Scansano è tornata per mettere radici. La sua è una delle bellissime storie tutte al femminile che la campagna maremmana ci regala raccolte da Coldiretti Grosseto in occasione della Festa delle Donne. “Sono cresciuta con il ricordo dei pomeriggi passati con lui ad accudire il gregge dopo i compiti di scuola. Quel ricordo mi ha riportato qui a Scansano: a volte si insegue la felicità, lontano da casa, un’altra vita, diversa, per poi rendersi conto che è sempre stata li”. Oggi Mariangela ha un bambino ed un marito con cui condivide la vita in fattoria. “Le mie giornate sono scandite dal ritmo degli animali. Oggi ho la febbre ma a loro non interessa. Devono pur mangiare. Mi prendo una tachipirina e vado. – sorride Mariangela – Siamo partiti con una manciata di pecore, oggi ne abbiamo 200 e vogliamo arrivare presto almeno a raddoppiarlo per aumentare la produzione. Il fieno e la granella sono prodotti direttamente da noi. Il latte viene conferito tutto alla cooperativa Rocca Toscana”.

Sono 200 le aziende zootecniche guidate da donne in provincia di Grosseto secondo un’indagine di Coldiretti. Si tratta per lo più di allevamenti di pecore per la produzione di latte destinato alla caseificazione. “La zootecnica un mestiere per soli uomini? Non è più così. Le ragazze che hanno scelto di dedicarsi all’allevamento di mucche, pecore, capre sono in costante aumento. Molte sono la continuità di aziende consolidate che hanno trovato in figlie e nipoti l’ancora del futuro, ma molte sono le imprese che sono nate da zero dove la donna è il fulcro di un’attività spesso famigliare ben organizzata. – spiega Marianna Dori, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Grosseto - A favorire l’avvicinamento a questo mestiere sono state sicuramente l’avvento della meccanizzazione e della tecnologia che hanno liberato le donne dai lavori più pesanti e fisici. Ma resta un lavoro duro, di sacrificio, che richiede tanta determinazione e una grande passione. Le donne pastore sono uno straordinario esempio di quella transizione generazionale che è in atto nelle nostre campagne e che purtroppo la difficoltà di accesso al capitale fondiario e al credito insieme alla burocrazia sta rallentando. Le aziende agricole, ed ancora di più le imprese zootecniche, sono presidi che tengono in vita le comunità rurali e montane e senza la quali molti territori vivrebbero l’esperienza dell’abbandono. Sono eroine silenziose del nostro tempo”.

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