Mozzarelle dirette proprio in Toscana, forse anche ai consumatori nostrani, ma anche pancette fresche senza marchio pronte a diventare “italiane”, porri svedesi, cagliate e milioni di litri di latte (ne passano 3,5 milioni al giorno) e sacchi di latte in polvere destinati all’industria casearia del nostro paese: ingredienti e semilavorati che da stranieri, una volta che hanno valicato i confini nazionali, diventano Made in Italy. Il tutto all’insaputa dell’ingannato consumatore italiano. C’erano (come promesso alla vigilia) anche tanti agricoltori della lucchesia al valico del Brennero per il presidio organizzato da Coldiretti. A guidare la delegazione il Presidente Provinciale, Cristiano Genovali ed il Direttore, Maurizio Fantini. Fermati ed ispezionati con l’ausilio di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas decine di camion, diretti nelle “fabbriche” del nostro paese, a volte anche già confezionati come nel caso clamoroso delle mozzarelle “fresche” già confezionate e marchiate con tricolore italiano. Sarebbero finite sulle nostre tavole da lì a pochi giorni. Nella rete delle ispezione anche container pieni di sacchi di polvere di latte e cagliate, insieme a tante altre imitazioni di prodotti tipici che sono sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’Ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Rue du Marteau, dove è intervenuto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell’Agricoltura per protestare contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze. “Stop alle politiche europee – spiega Maurizio Fantini, Direttore Provinciale Coldiretti - che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari, oltre che ingannare tutti i consumatori, che spesso acquistano di fretta senza verificare provenienza, per questo bisogna dire basta e tutelare il Made in Italy ed il Made in Tuscany”.
6 Settembre 2015
BRENNERO: MOZZARELLE, PANCETTE E CAGLIATE NEI CAMION DELLA VERGOGNA, INTANTO IL PECORINO DELLE COLLINE LUCCHESI RISCHIA L’ESTINZIONE