In venti anni le superfici coltivate a grano duro in provincia di Lucca sono crollate di un terzo. Detto in ettari: da 180 ai 45 del 2023.Colpa di una redditività troppo bassa, della crescente concorrenza sleale del grano importato dall’estero, preferito a quello italiano nonostante l’uso massiccio di pesticidi, dei prezzi instabili, soggetti agli scossoni delle tensioni internazionali, ed in questi ultimi anni sono state diverse, e dall’aumento dei costi di produzione che stagione dopo stagione hanno costretto tante aziende agricola a rinunciare a questa importante ed un tempo remunerativa coltivazione destinando quelle superfici ad altre colture più redditizie, se non peggio lasciarle incolte. Una emorragia che può essere contrastata ridando certezze ai cerealicoltori a partire da un prezzo stabilito ancora prima della semina. A dirlo è Coldiretti Lucca in occasione della presentazione del progetto “Cereale Sicuro” promosso da Consorzi Agrari d’Italia che si è tenuta a Lucca presso la sede provinciale e a cui hanno partecipato tante aziende del territorio.
“E’ un nuovo ed innovativo strumento, che lega insieme aspetti tecnici e finanziari, e che cambia le regole del gioco: consente ai cerealicoltori di pianificare al meglio la loro campagna colturale e garantire risultati certi e trasparenti già al momento della firma del contratto con Consorzi Agrari d’Italia. – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – Lo snodo è proprio questo: mettere nelle condizioni le imprese di seminare avendo la certezza di un compratore e di avere subito tutti i mezzi tecnici necessari per la coltivazione pagandoli a settembre 2025 dopo la vendita e l’incasso del raccolto ma anche di poter accedere ai contratti di filiera fondamentali per il riconoscimento di un giusto prezzo, remunerativo per l’azienda. Noi crediamo che questo sia uno degli strumenti giusti da mettere in campo per ridare speranza ad un settore in fortissima difficoltà”.
Per presentare il nuovo strumento rivolto agli agricoltori Coldiretti Toscana sta promuovendo, a livello territoriale, una serie di incontri per illustrare le caratteristiche di quello che è un “vero e proprio patto”. “Il nostro intento è superare le difficoltà e incertezze dei mercati ponendoci al fianco degli agricoltori con soluzioni concrete e vantaggiose per loro. – spiega Fabio Lombardi, Direttore Consorzio del Tirreno e Consorzio Agrario di Siena – CAI - Con Cereale Sicuro inauguriamo una nuova proposta che qualifica anche il ruolo di CAI, offrendo al settore agricolo soluzioni orientate a una sostenibilità autentica, che integri aspetti ambientali, sociali ed economici”.
“Cereale Sicuro” risponde alle esigenze degli agricoltori moderni: prima di tutto, l’iniziativa garantisce il collocamento del prodotto al termine della raccolta. Per partecipare è infatti necessario sottoscrivere un accordo di conferimento dei cereali per la stagione 2025 con CAI, assicurandosi così, fin dall’inizio della semina, un compratore che ritirerà il prodotto. Gli aderenti avranno anche accesso prioritario ai contratti di filiera offerti da Consorzi Agrari d’Italia, uno strumento in cui l’azienda crede fermamente e che offre l’opportunità di fissare in anticipo il prezzo di ritiro del prodotto: questo consente agli agricoltori di pianificare al meglio la loro campagna colturale e garantire risultati certi e trasparenti già al momento della firma del contratto. Nel corso dell’anno, saranno inoltre disponibili ulteriori strumenti a supporto della coltivazione oggetto dell’accordo: dal settore assicurativo alla sensoristica per le colture, CAI offrirà promozioni su prodotti tecnici e soluzioni innovative, specificamente pensate per gli agricoltori che aderiranno all’iniziativa.
Il vero punto di svolta di “Cereale Sicuro” riguarda l’aspetto finanziario: tutti i mezzi tecnici necessari per la produzione saranno forniti da CAI e potranno essere pagati a settembre 2025, dopo che l’agricoltore avrà completato la coltivazione, raccolto e venduto il prodotto, incassando il ricavato. Oltre infatti a garantire il ritiro del raccolto, CAI offre una soluzione finanziaria che protegge l’agricoltore, stabilendo che il pagamento di tutto ciò che è servito per portare avanti con successo la campagna al via nelle prossime settimane avvenga solo a settembre 2025. Questo garantisce di fatto un credito che permette all’agricoltore di affrontare la stagione in totale tranquillità dal punto di vista finanziario. Inoltre, l’agricoltore potrà contare sul supporto della più grande rete di tecnici agronomici d’Italia, beneficiando della loro competenza e dell’esperienza maturata nei nostri centri di saggio in tutto il Paese.
“Per Consorzi Agrari d’Italia, questa iniziativa rappresenta un investimento e una sfida: l’intento è promuovere un approccio alla coltivazione che permetta agli agricoltori di pianificare con precisione risultati e flussi finanziari e di proteggersi dalle oscillazioni del mercato. – conclude Fabio Lombardi - Infine, la nostra struttura sta affinando nuovi strumenti che possano offrire all’agricoltore un servizio senza pari”.